Afranio Metelli – DA UN MERIDIANO LONTANO. Opere e documenti 1944-2011

Quando:
29 Giugno 2017–31 Agosto 2017 giorno intero
2017-06-29T00:00:00+02:00
2017-09-01T00:00:00+02:00
Dove:
Spoleto e Campello sul Clitunno
<!--:it-->Afranio Metelli - DA UN MERIDIANO LONTANO. Opere e documenti 1944-2011 <!--:--> @ Spoleto e Campello sul Clitunno

La mostra si propone di ripercorrere le tappe principali della lunga carriera artistica del pittore umbro Afranio Metelli, a partire dai primi anni a Perugia, dove studia presso l’Accademia Belle Arti, alle fasi successive, che lo vedono tra l’altro approdare prima in Francia poi Oltreoceano, in Messico e in California, e infine di nuovo in Italia, in Umbria.

Un percorso lungo il quale si misura con ogni genere di tecnica e di materiale dando vita a lavori che spaziano dalla figurazione all’astrazione senza soluzione di continuità.

In concomitanza con l’organizzazione della mostra, la Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche ha proceduto al lavoro di spoglio e redazione di inventari del patrimonio documentario lasciato dall’artista (libri, scritti, carteggi, video, fotografie ecc.), riconosciuto e dichiarato dal Ministero dei Beni Culturali di interesse storico particolarmente
importante. Questo lavoro ha consentito di evidenziare fasi note e meno note della sua ricerca e di proporre anche in mostra un selezionato gruppo di documenti e di materiali inediti.

L’esposizione è articolata in un percorso che si snoda in luoghi diversi. A Spoleto, dalla Fondazione CaRiSpo (via Adriano Belli, uscita scala mobile Teatro Nuovo), a Palazzo Collicola Arti Visive, all’Hotel dei Duchi fino alla Madonna del Pozzo situata lungo via Monterone. A Campello sul Clitunno, dall’Oratorio di San Sebastiano, presso Le Fonti, al MAD Museo Arte Design.
Un percorso che sarà inaugurato giovedì 29 luglio alle ore 17:00 presso la Fondazione CaRiSpo e, dopo aver toccato le diverse sedi espositive, si concluderà alle 19:00 al MAD Museo Arte Design di Campello sul Clitunno.

INFO
Titolo: Afranio Metelli. Da un meridiano lontano. Opere e documenti 1944-2011
Oggetto: Pittura contemporanea. Mostra personale
A cura di: Mario Squadroni (direttore Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche), Enrico Mascelloni (critico d’arte); con la collaborazione di: Mino Lorusso (giornalista)
Organizzazione: Associazione La Fortezza; Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche
Selezione documenti: Emma Bianchi, Gianluca Pistelli
Allestimento: Giuliano Macchia, Alberto Zanmatti
Realizzazione tecnica allestimento: Katana Service
Video: Luca Valentino Paluello
Coordinamento: Cecilia Metelli
Enti patrocinatori: Comune di Spoleto; Comune di Campello sul Clitunno
Con la collaborazione di: Fondazione CaRiSpo; Meccanotecnica Umbra; Palazzo Collicola Arti Visive; MAD Museo Arte Design; Hotel dei Duchi; MetaMorfosi associazione culturale.

Sedi della mostra:

Spoleto
1. Fondazione CaRiSpo;
2. Palazzo Collicola Arti Visive;
3. Hotel dei Duchi;
4. Madonna del Pozzo;

Campello sul Clitunno
5. Oratorio di San Sebastiano
6. MAD Museo Arte Design

Inaugurazione: giovedì 29 giugno ore 17:00 Fondazione CaRiSpo (via Adriano Belli, uscita scala mobile Teatro Nuovo, Spoleto);
a seguire Palazzo Collicola; Hotel dei Duchi; Madonna del Pozzo;
ore 19:00 Oratorio di San Sebastiano; MAD Museo Arte Design (presso Loreti Arredamenti, S.S. Flaminia km. 138, Campello sul Clitunno).

Date: 29 giugno – 31 agosto 2017
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PROFILO DELL’ARTISTA
Afranio Metelli nasce a Campello sul Clitunno nel 1924. Diplomatosi all’Accademia Belle Arti di Perugia con Gerardo Dottori, nel 1951 si stabilisce a Gualdo Tadino dove lavora come decoratore in una fabbrica di ceramiche. Vi rimane fino al 1952 quando, trasferitosi in Costa Azzurra, si reca a Vallauris attratto dalla fama del centro dove Pablo Picasso risiede e produce le sue opere in ceramica. Nella cittadina francese si inserisce nell’ambiente creatosi attorno all’artista di Malaga e, impiegato nella fabbrica di ceramiche del calabrese Francesco Caleca, partecipa alla “Exposition
des céramiques à Vallauris”.
Torna a Roma alla fine del 1954. Dopo una mostra personale nel 1957 a Monaco di Baviera, nel 1959-60 espone alla VIII edizione della Quadriennale. Nell’estate del 1960, in qualità di assistente
di Angelo Savelli, partecipa all’Art Workshop diretto da Edna Lewis a Positano.
Alla fine del 1962 lascia di nuovo l’Italia alla volta di Città del Messico. Qui espone alla galleria Souza ed è incaricato dal Museo Nazionale di Antropologia di riprodurre immagini dell’antica
civiltà Maya. Il soggiorno in Messico gli consente di entrare in contatto con giovani artisti emergenti, le cui ricerche nell’ambito della pittura spagnola dei secoli XVII-XVIII convergono con
quelle dello stesso artista.
Nel 1964, a Los Angeles, entra nel gruppo di pittori gravitanti attorno alla galleria di Margo Leavin.
In occasione della mostra alla Orlando Gallery di Encino, la sua pittura è definita ‘anacronistica’; ancora una volta si evidenzia la passione dell’artista per i classici, che connota anche opere
presentate nel 1968 alla galleria Numero, di matrice ‘pop’.
Nel 1971 rientra con la famiglia in Italia, e in Umbria dà corso ad una serie di progetti artistici nati dal desiderio di richiamare l’attenzione su alcuni luoghi di particolare rilevanza storico-culturale, in stato d’abbandono. Va inteso in questo senso l’impegno profuso negli anni ’70 e ’80 nella partecipazione, anche come animatore e organizzatore (insieme, per esempio, a Marilena
Bonomo, Franca Calzavacca, Mara Coccia, Giorgio De Dominicis, Bill Pepper, Carla Ponti, Italo Tomassoni, Ann Wood, Alberto Zanmatti), a numerose iniziative dove si misura con linguaggi
prossimi all’arte povera e concettuale.
Negli anni ’80 si susseguono molte mostre personali, a livello nazionale e locale. Mentre nel 1991-92, a Hartford, negli Stati Uniti, una sua opera è presentata alla mostra “Open Mind: The LeWitt
Collection”, di proprietà dell’artista americano Sol LeWitt.
Nel 2008 un’ampia ricognizione della sua opera, dal 1947 al 2008, è offerta dalla mostra monografica curata da Giovanni Carandente presso la Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto.
Opere pittoriche, grafiche e fittili compongono, nel giugno 2011, l’ultima personale dell’artista ancora in vita, presso la Galleria Lithos di Campello sul Clitunno.
Afranio Metelli muore il 28 giugno del 2011.

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